Le iniziative messe in campo dal governo italiano per far fronte al caro bolletta delle aziende, in particolare di quelle energivore, permettono di sostituire entro l’anno 2025 una quantità di circa 30 miliardi di Smc (Standard metro cubo) di gas acquistati, con 25 miliardi di Smc provenienti da fonti rinnovabili e derivanti dall’applicazione di politiche di efficienza energetica. In aggiunta a tali interventi, ogni azienda può adottare le proprie misure di risparmio facendosi seguire da consulenti in grado di ottimizzare i consumi energetici.
Dell’esigenza di impostare una vera e propria campagna di risparmio energetico che riguardi le aziende se ne parla ormai da mesi. A partire da questo inverno, l’Europa è stata investita da una grave crisi energetica, dovuta alla mancanza di materie prime e al conseguente aumento dei prezzi. Le imprese si sono viste recapitare bollette sempre più care e la situazione non sembra migliorare.
È bene, quindi, che le aziende comincino, se non l’hanno già fatto, a mettere in campo azioni che riconsiderino la gestione delle loro strutture in un’ottica votata all’efficienza e, quindi, al risparmio energetico.
Non è un problema di solo gas
L’attenzione di tutti è da mesi concentrata sul consumo di gas. La guerra tra Russia e Ucraina, com’è noto, e le azioni messe in campo dagli attori coinvolti hanno generato una progressiva diminuzione delle forniture di gas verso i molti Paesi riforniti, tra cui l’Italia. Questa situazione ha determinato una diminuzione drastica del gas a disposizione delle aziende, facendo sorgere la necessità di rivedere le loro strategie di gestione affinché siano orientate ad una riduzione dei consumi.
Un’esigenza, si badi bene, che non riguarda il solo consumo di gas, ma interessa anche quello di energia elettrica, la cui produzione in Italia dipende dal gas per il 45% del totale.
Gas, verso nuove forniture
La prima preoccupazione del Governo Italiano attuale è quella di diversificare le fonti di fornitura del gas attualmente acquistato dalla Russia. Le iniziative messe in campo finora dal “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale” emanato dal Ministero della Transizione Ecologica del precedente Governo Draghi consentono di sostituire, entro il 2025, una quantità di gas pari a circa 30 miliardi di Smc (Standard metro cubo) di gas provenienti dalla Russia con 25 miliardi di Smc di gas proveniente da altri Paesi, in particolare da Algeria, Azerbaijan, Paesi Bassi e Norvegia.
In ascesa sono anche le importazioni di GNL – ovvero di gas naturale liquefatto, fonte di approvvigionamento che nel futuro prossimo assumerà un’importanza sempre più crescente – dal Qatar, dall’Egitto e a partire dal 2023-24 dal Congo oltre che dagli USA. Per essere immesso in rete il GNL ha bisogno di rigassificatori, impianti che al momento in Italia sono presenti a Rovigo, La Spezia e Livorno.
In ogni caso, una cosa è purtroppo certa: pur mettendo in campo tutti gli accorgimenti citati non sarà possibile ottenere una diversificazione delle fonti energetiche prima della seconda metà del 2024, considerando anche la parte di incremento di energia che potrà essere prodotta internamente, grazie all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili (FER) e di gas rinnovabili (biometano e idrogeno).
Nonostante i nuovi provvedimenti, abbiamo davanti 2/3 anni di emergenza energetica, per affrontare la quale saranno fondamentali le misure già intraprese o programmate dal Governo precedente e da quelle che saranno adottate dal nuovo esecutivo.
I nostri consulenti possono mostrarti tutte le azioni per contrastare questa emergenza energetica
Efficienza energetica e riduzione dei consumi
Il percorso prospettato dal piano del Governo va in due direzioni: da una parte la massimizzazione della produzione di energia elettrica con utilizzo di combustibili differenti dal gas naturale e, dall’altra, l’adozione di un piano di contenimento dei consumi relativi al riscaldamento e all’utilizzo efficiente, ma controllato, dell’energia stessa.
Anche in questo caso l’obiettivo è doppio: riuscire a superare il momento di crisi delle forniture energetiche e fare in modo che le aziende non debbano soffrire eccessivamente l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia.
Il Piano di riduzione dei consumi prevede azioni volte a modificare la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale del riscaldamento.
Per quanto riguarda gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili:
- i valori previsti dall’art. 3, comma 1 del DPR n. 74/2013 sono ridotti di 1° C: la temperatura di riferimento è ora quella dei 17°C con una tolleranza di 2°C in più o in 2°C in meno. Il che significa che negli uffici aziendali, negli spazi comuni, nelle officine, nelle fabbriche ecc. la temperatura ambientale non può scendere sotto i 15°C né salire sopra i 19°C.
- Un'altra misura riguarda i limiti di esercizio degli impianti termici, modificati rispetto a quanto fissato dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n. 74/2013: il periodo di accensione è oggi stato ridotto di 15 giorni, con posticipo di 8 giorni della data di inizio e anticipo di 7 giorni della data di fine esercizio (con unica eccezione per le utenze sensibili come ospedali, case di riposo, ecc.) e la durata giornaliera di accensione è stata ridotta di un’ora.
Noi del Gruppo Fervo siamo in prima linea nel supportare le aziende a migliorare la gestione e l'efficienza energetica delle proprie strutture, chiedici un parere.
Riduzione dei consumi, i risparmi previsti dal piano di contenimento
Secondo il rapporto predisposto e pubblicato da ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) “Azioni amministrative e comportamentali per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas metano”, agendo sulla modulazione della temperatura e delle ore giornaliere di accensione – cioè abbassando la temperatura interna da 20°C a 19°C nella stagione di riscaldamento e diminuendo di un’ora al giorno l’orario di accensione dell’impianto di riscaldamento – il settore uffici e commercio potrà raggiungere un risparmio di energia superiore ai 480 milioni di Smc.
Accanto a queste misure comportamentali a costo zero, ce ne sono altre suggerite dal Piano che, per quanto riguarda le aziende, possono tradursi nella sostituzione dei climatizzatori con modelli più efficienti, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituzione delle lampadine tradizionali con quelle a led. Soluzioni che, con una buona politica aziendale di facility management, possono portare alla riduzione, secondo i calcoli di Enea, di circa 1 miliardo di Smc.
Misure da integrare con quelle di riduzione dei settori industriali
Queste misure di contenimento potranno essere integrate – così recita il Piano – “con quelle di riduzione dei settori industriali, in particolare energivori. Al riguardo è stato aperto un confronto con Confindustria per definire contenuti e modalità di attuazione, nonché è in corso, con la collaborazione di SNAM e Confindustria, un rilevamento mediante questionari delle diverse imprese interessate, al fine di determinare il potenziale di riduzione dei consumi su base volontaria/incentivata e le categorie di imprese che hanno cicli produttivi non interrompibili senza preavviso”.
Efficienza energetica e impatto ambientale
Oltre ai vantaggi in termini di risparmio (energetico ed economico), una strategia volta all’efficienza energetica favorisce lo sviluppo sostenibile degli immobili, grazie alla riduzione delle sostanze inquinanti e degli sprechi. Ciò contribuisce in maniera significativa alla progressiva decarbonizzazione edilizia e al contrasto del cambiamento climatico: un passo avanti verso l’obiettivo net zero emission.
Emergenza energia: come affrontarla
Oggi più che mai per la tua azienda può essere prezioso il supporto di un consulente che ti aiuti a individuare le azioni da mettere in campo per favorire l’efficientamento energetico attraverso la progettazione e realizzazione di impianti che rispondano alle esigenze di risparmio energetico e di sostenibilità dei tuoi edifici.
Eco2zone, E.S.Co. del Gruppo Fervo, è in grado di effettuare una fotografia energetica dello stato del tuo immobile per individuare aree di possibile miglioramento.
Inoltre, grazie ad una piattaforma digitale appositamente progettata, Eco2zone è in grado di contabilizzare i consumi dell’immobile così da verificare in tempo reale dove si possa intervenire per raggiungere una migliore prestazione energetica con conseguente risparmio.
Fonte: Piano Nazionale della transizione ecologica - Ministero della Transizione Ecologica